«Col titolo Ultimo viene il corvo le edizioni Einaudi pubblicarono nel 1949 la mia prima raccolta di racconti brevi; essa era composta di trenta pezzi scritti tra il 1945 e il 1948 e in massima parte già usciti su giornali.
Invitato a ripubblicare il volume dopo vent’anni, non posso che confermare i criteri che già mi guidarono nel 1958 a scegliere i pezzi migliori per la più ampia raccolta I racconti…
Nella 1ª edizione i racconti erano ordinati secondo criteri d’affinità, ma senza divisioni in gruppi; la raccolta generale del 1958 era costruita secondo una più elaborata architettura.
Qui preferisco dividere la materia in tre parti, per mettere in evidenza tre linee tematiche del mio lavoro di quegli anni. La prima è il racconto “della Resistenza” (o comunque di guerra o violenza) visto come avventura di suspense o di terrore, un tipo di narrativa che eravamo in parecchi a fare a quell’epoca. La seconda linea è pure comune a molta narrativa di quegli anni, ed è il racconto picaresco del dopoguerra, storie colorate di personaggi e appetiti elementari. Nella terza domina il paesaggio della Riviera, con ragazzi o adolescenti e animali, come personale sviluppo d’una “letteratura della memoria”. È superfluo osservare che spesso le tre linee si congiungono.»
La casa degli alveari.
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