«Il leggere per la prima volta un grande libro in età matura è un piacere straordinario: diverso (ma non si può dire maggiore o minore) rispetto a quello d’averlo letto in gioventù.
La gioventù comunica alla lettura come a ogni altra esperienza un particolare sapore e una particolare importanza; mentre in maturità si apprezzano (si dovrebbero apprezzare) molti dettagli e livelli e significati in più.
Ci dovrebbe essere un tempo nella vita adulta dedicato a rivisitare le letture più importanti della gioventù. Se i libri sono rimasti gli stessi (ma anch’essi cambiano, nella luce d’una prospettiva storica mutata) noi siamo certamente cambiati, e l’incontro è un avvenimento tutto nuovo.»
Perché leggere i classici: “Tendenzialmente sono un lettore onnivoro e per di più tra i miei lavori professionali c’è anche quello di lettore editoriale. Ma cerco di salvare più tempo che posso per letture disinteressate, per gli autori che mi piacciono, ricchi di sostanza poetica, il vero alimento in cui credo.”
Contenuto protetto da copyright