Il primo appuntamento con Chichita, a Parigi nell’aprile 1962, è uno dei momenti che Calvino identificava come cruciali nella propria parabola esistenziale, insieme alla partecipazione alla Resistenza e all’ingresso nella casa editrice Einaudi. Argentina di nascita, di professione traduttrice presso l’Unesco e l’International Atomic Energy Agency, colta, estrosa e brillante, Esther Judith Singer, detta Chichita, diventerà nel 1964 la moglie di Calvino. Il carteggio ha inizio subito, quando i due sono ancora praticamente estranei l’uno all’altra. Le lettere sono quindi per Calvino il modo di presentarsi, elaborando nei mesi un autoritratto intimo per la sua interlocutrice ideale. Ritrovate dalla figlia Giovanna, quelle missive del 1962-1963 sono qui pubblicate per la prima volta assieme a un testo inedito coevo, Sulla natura degli angeli, e a una delle risposte di Chichita. Se ne ricava l’affresco di una quotidianità ricca e sfaccettata: oltre alle immancabili incomprensioni della comunicazione a distanza, l’attesa degli incontri con la donna amata, le complicazioni logistiche degli spostamenti (Sanremo-Torino-Roma-Parigi), le luci e le ombre del lavoro editoriale, l’irresistibile richiamo della vocazione letteraria.
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