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Il 18 ottobre, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, si inaugura Lo sguardo dell’archeologo. Calvino mai visto, una vasta mostra che resterà aperta fino al 26 gennaio dell’anno prossimo. Curato da Eleonora Cardinale, il percorso espositivo si dipana lungo tutti gli spazi espositivi della Biblioteca, creando una narrazione organica e unitaria che coinvolge l’intero Istituto, dall’esterno all’interno, proponendo oggetti, documenti e libri dello scrittore finora mai visti. È quindi un Calvino inedito, che il visitatore può vedere attraverso materiali provenienti dalla biblioteca personale e dalle carte dell’autore, oggi conservate alla Nazionale di Roma, e dalle recenti acquisizioni della Biblioteca. Occasione unica per entrare nel laboratorio dello scrittore e conoscere come lavorava e leggeva, tra fogli di appunti, di schemi, stesure manoscritte in brutta e bella copia, dattiloscritte, e libri con tracce di lettura.

La mostra, che è patrocinata dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Italo Calvino, è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali ruota attorno a un oggetto proveniente dall’ultima abitazione dello scrittore, quella in Piazza di Campo Marzio 5 a Roma. La prima sezione si apre con l’album fotografico di famiglia e ricostruisce gli anni giovanili a Sanremo. Seguono due cartucce sparate dalle camicie nere a San Giovanni nel 1945 per evocare gli anni della resistenza e Il sentiero dei nidi di ragno. La terza sezione, aperta dalla litografia del Noble Cavalier di Alexander Calder, è incentrata sulla trilogia degli antenati, insieme al saggio Il midollo del leone e alle Fiabe italiane. La quarta ha come protagonisti i dischi di Cantacronache, progetto torinese che vede Calvino coinvolto nella scrittura di testi per canzoni. La quinta dispone sul tavolo i tarocchi adoperati dallo scrittore per Il castello dei destini incrociati, rievocando così gli anni parigini. La sesta sezione è dedicata agli anni Settanta, mentre la settima, con la statuetta dell’osservatore, è dedicata a Palomar e agli ultimi anni dello scrittore prima dell’improvvisa scomparsa nel 1985.

Questa prima parte dell’esposizione si conclude nella sala video dove è possibile vedere gli inediti filmini di famiglia degli anni sanremesi. Da qui si procede all’interno del museo Spazi900 che propone i libri inviati con dedica a Calvino dagli amici scrittori e poeti, tra cui anche quelli di Morante, Pasolini, Cortázar o Queneau. La mostra ospita anche una sezione dedicata a Marcovaldo con le tavole originali delle illustrazioni di Sergio Tofano non pubblicate nel volume del 1963 e si conclude con una sorpresa finale: l’accesso alla Sala Italo Calvino, che ricostruisce con gli arredi originari il salone-studio dell’abitazione romana di Campo Marzio, ultima tappa di un affascinante percorso ricco di sorprese e scoperte.

Per maggiori informazioni: http://www.bncrm.beniculturali.it/it/790/eventi/5240/

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