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Dalla mostra al catalogo, per lasciare una traccia nel tempo. Già prorogata fino al 24 maggio 2024, la bella mostra dedicata a Italo Calvino dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma in occasione del centenario della nascita dello scrittore continuerà a vivere in futuro grazie al ricco catalogo appena pubblicato nella collana “Spazi900”.

Il volume intitolato Lo sguardo dell’archeologo. Calvino mai visto (pagg. 136, euro 16), a cura di Eleonora Cardinale, è aperto da una prefazione di Giovanna Calvino che parla della mostra come di “uno scrigno riempito di piccoli tesori”. Segue un’introduzione del direttore della Biblioteca Stefano Campagnolo, “Cento anni di Italo Calvino alla Biblioteca nazionale centrale di Roma”, e da un saggio di Andrea De Pasquale, direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali, già direttore della Nazionale, “Italo Calvino alla Biblioteca nazionale centrale di Roma: memoria di una ricomposizione”. 

Dopo aver introdotto e descritto la sala Italo Calvino della BNCR, dove è stata trasferita e ricostruita la grande biblioteca che l’autore del Barone rampante possedeva nella sua abitazione romana di Piazza Campo Marzio, il catalogo ripercorre le nove sezioni della mostra, proponendo una ricchissima documentazione che riproduce gli oggetti, i libri, le carte e i documenti esposti.

Si tratta per lo più di materiali provenienti dagli archivi personali dell’autore, come pure dalle recenti acquisizioni della biblioteca, un insieme di documenti “mai visti”, che quindi propongono una sorta di Calvino inedito tutto da scoprire. In particolare, il racconto delle singole sezioni prende spunto da alcuni oggetti per mostrare, “in un gioco combinatorio come carte sparse su un tavolo”, la fitta trama di rimandi che lega tra loro i preziosi documenti: dai filmini di famiglia alle pagelle scolastiche, dalle tessere del Partito Comunista alle foto dei viaggi, dalle lettere autografe alle opere con le dediche agli amici, dai dischi del Cantacronache ai mazzi di tarocchi, dai dattiloscritti originali agli articoli per i giornali, dalle bozze di Palomar alle tavole originali di Sergio Tofano per Marcovaldo.

In questo modo, il catalogo, al pari della mostra, conduce il lettore nel laboratorio dello scrittore, mostrandogli come lavorava e leggeva, tra fogli di appunti, di schemi, stesure manoscritte in brutta e bella copia, dattiloscritte, e libri con tracce di lettura. Insomma, un’opera per avvinarsi alla vita di Calvino e suo mondo intellettuale ricco e complesso. 

Per informazioni e spedizione scrivere a bnc-rm@cultura.gov.it.

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