La Repubblica: Un anno con Calvino

Tra i tanti modi per celebrare il centenario della nascita di Italo Calvino, il quotidiano La Repubblica ha scelto un’azione prolungata nel tempo, con lo scopo di valorizzare alcuni testi inediti o poco conosciuti di un autore, della cui opera estremamente composita e plurale non sempre si conoscono tutte le ramificazioni.
È nato così “Un anno con Calvino” avviato nel mese di gennaio e tuttora in corso. Una volta al mese, da gennaio a dicembre, il quotidiano romano, in collaborazione con il Comitato per le Celebrazioni del centenario della nascita di Italo Calvino e con gli eredi dello scrittore, presenta nelle sue pagine culturali una scelta di brevi testi rari, rimasti nell’ombra, se non addirittura inediti. Sono racconti, saggi, apologhi, ricordi, autopresentazioni, ecc. che ancora oggi conservano tutto il loro fascino e il loro indiscutibile valore. “Non solo celebrare ma soprattutto far leggere, per rinnovare e allargare la platea dei lettori calviniani. A questo dovrebbe servire l’anno del centenario”, ha spiegato Bruno Falcetto, docente di letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano, che ha ideato il progetto, sviluppandolo insieme a Mario Barenghi, Laura Di Nicola e Martin Mclaughlin. “Con i testi presentati da Repubblica, vorremmo portare all’attenzione del pubblico un Calvino meno conosciuto, a cominciare da quello saggistico che riflette, presenta il proprio lavoro o si mette al servizio di altri autori.”
Tra i testi che finora sono stati pubblicati spiccano uno scritto in cui Calvino si fa critico cinematografico parlando del film Gli anni difficili di Luigi Zampa, che all’epoca fece molto scandalo (La Repubblica, 29/7/20223), un altro in cui riflette su un tema di grandissima attualità come l’identità, per altro smontandolo con intelligenza e una certa ironia (La Repubblica, 19/4/2023) o ancora un bellissimo testo dedicato a Cesare Pavese (La Repubblica, 20/6/2023). Senza dimenticare alcuni apologhi dedicati al mondo degli animali (La Repubblica, 28/8/2023) o una riflessione sul suo rapporto con alcuni fatti storici (La Repubblica, 25/2/2023)
“Questa molteplicità di forme e scritture conferma la forza dello stile conoscitivo di Calvino e del suo sguardo sul mondo che si manifestano fin dai primi anni di attività”, aggiunge Falcetto, che per Mondadori sta lavorando a una raccolta di racconti giovanili del romanziere: “Emergono così alcuni elementi importanti, come l’attenzione per la natura o quella per gli oggetti, dato che Calvino non è mai antropocentrico.”
Insomma, quello che sta prendendo forma mese dopo mese (e che continuerà fino a dicembre) è un affascinante percorso all’interno nella multiforme attività di uno dei più grandi autori del Novecento, per ritrovarne la forza, l’originalità e le capacità espressive.