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Città (in)visibili e la Musica S-velata
21 Ottobre, 2023, Orario: 10:00 - 16:00
I Campi Flegrei, esplorati dai viaggiatori del Gran Tour, e ben decritti nell’opera “Italienische Reise” di Johann Wolfang von Goethe, concepita nel corso del viaggio effettuato nei paesi affacciati sul mediterraneo tra il 1786 e il 1788, rappresentano una vasta caldera in stato di quiescenza, un antico supervulcano in cui le eruzioni si sono avvicendate a partire da 4550 anni fa, l’ultima eruzione risale al 1538. La natura vulcanica di questi luoghi, poggiati su un magma in continuo fermento, non ha tuttavia impedito alle popolazioni approdate in queste terre, provenienti dall’antica Grecia, 700 anni prima dell’avvento di Cristo, di fondare delle città. Città come Cuma, dal termine greco Kyme, le quali, come descrive Calvino nel suo libro “le Città invisibili”, sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio, possono essere felici e col tempo svanire. Furono proprio i greci, per riallacciarsi al tema di questa proposta musicale, ad utilizzare scale musicali differenti a seconda del registro, grave o acuto, definite modi (Harmoniai). Quelle stesse scale modali, i cui nomi trovano la loro etimologia proprio nel greco (Lidia, Ionica, Misolidia, Dorica, Eolia, Frigia, Locria), caratterizzeranno un intero arco temporale, che sottolineerà l’intera storia della musica, per approdare nella seconda metà del novecento al modal jazz.
A differenza della letteratura e delle arti in generale, che si fondano su una infrastruttura sistematica, la musica deve di volta in volta elaborare la propria infrastruttura. Un esempio eloquente è dato dalla musica jazz che, secondo Berendt, detiene tre caratteristiche essenziali: lo swing, l’improvvisazione e il fraseggio. Il secondo punto rappresenta forse l’elemento chiave ove, “la premessa per l’improvvisazione nel jazz è che l’improvvisatore, compositore e interprete siano riuniti nella stessa persona”, ne consegue che solo nel momento dell’esecuzione di un brano, attraverso il colore del suono dello strumento, si svela il messaggio musicale.
Questa considerazione è la base su cui si fonda la proposta dell’Associazione di Promozione Sociale “Jazz and Conversation” che, in aderenza al progetto “Città (in)visibili”, promosso nell’anno del Centenario dalla nascita di Italo Calvino, si prefigge di coniugare paesaggio, letteratura e musica, evidenziando le vocazioni letterarie e musicali dei luoghi come strumento di valorizzazione. La collaborazione con il Parco archeologico dei Campi Flegrei, istituito dal MiC con DM 23 gennaio 2016 e costituito da 26 siti archeologici presenti sulla vasta area denominata Campi Flegrei, rappresenta una costante nei progetti dell’associazione J&C, affinché la musica diventi veicolo di condivisione e allo stesso tempo pretesto per indagare il territorio e i suoi luoghi, quelli reali e quelli della memoria ed anche in questa circostanza ci permette di vivere una esperienza artistica in un paesaggio unico e suggestivo.
La proposta dell’associazione Jazz and Conversation si articola in un seminario gratuito, della durata di due giorni, destinato ad un massimo di 30 musicisti e studenti dei conservatori e scuole di musica. Il seminario, condotto dal M° Enrico Pieranunzi, con un programma di sue trascrizioni delle partiture di
Domenico Scarlatti, si svolgerà nelle giornate del 21 e 22 ottobre 2023, con sede presso la Sala Congressi del Museo Archeologico dei Campi Flegrei presso il Castello Aragonese di Baia. L’evento si concluderà il giorno 22 ottobre con un concerto per piano e voce del M° Enrico Pieranunzi e la cantante Valentina Ranalli.